Le nostre impressioni di viaggio

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Quest’anno per l’abituale pellegrinaggio della Missione è stato scelto un posto a molti sconosciuto ma nondimeno interessante dei precedenti. Dico abituale poiché appena si ritorna ci si domanda: il prossimo dove sarà?
L’Armenia, terra affascinante per il territorio montuoso con villaggi sparsi e popolati da gente tanto gentile, quanto umana e generosa nonostante la povertà in cui vive.
Jasmine, la nostra guida, una giovane donna  molto brava, ha cercato non solo di farci comprendere la Storia dell’Armenia ma anche la vita ed il lato umano che si vive attualmente nel Paese.
Nel suo travagliato passato ha subito due genocidi ad opera della Turchia, 1894-96 e 1915-1916. Quest’ultimo con oltre 1,2 milioni di morti. Ogni anno, il 25 aprile ogni armeno del mondo commemora le vittime dei genocidi. Il Memoriale del Genocidio si trova sulla collina di Dzidzernagapert ed è meta di innumerevoli visitatori ed ognuno deposita un fiore accanto alla Fiamma Eterna che arde al centro del Monumento.  Anche noi abbiamo portato ciascuno un fiore che Samuel, il nostro autista, ci ha gentilmente procurato. Quello che più dispiace è che la storia di questo paese interessa poco al mondo forse perché, come noi, pochi la conoscono. In questo luogo è palpabile il dolore e la rabbia perché queste vittime, ancora oggi, non vengono riconosciute come tali. La popolazione però combatte con fierezza affinché gli autori di questa mostruosità vengano ufficialmente condannati.
Ogni armeno è legato da un amore incondizionato alla propria terra ed alle proprie origini. Nella capitale Erevan la vita scorre tranquilla e, tutto sommato, la gente vive con una certa eleganza il quotidiano. Appena la si lascia si nota però una dignitosa povertà. Case con tetti di lamiera, condutture di gas metano a cielo aperto (ereditati dall’Unione Sovietica) che fiancheggiano le strade per chilometri e chilometri. Malgrado la loro povertà il poco che hanno lo dividono con il prossimo: sia esso uno sconosciuto straniero o il vicino di casa. Con noi non hanno fatto eccezione. Dopo aver visitato questo paese ci riteniamo fortunate  di ciò che abbiamo.
Ascoltando la storia di questo paese così duramente colpito, ci ha fatto capire la passione e l’amore che questo popolo ha per la propria terra. Il rispetto è palpabile.
Siamo rimasti affascinati dai molti Monasteri che abbiamo visitato. Nella loro semplicità, e bellezza, nonché dalla loro storia e dallo stato in cui si trovano emanano un alone di mistero. Le mura sembrano voler raccontare la loro storia. Uno dei più suggestivi è quello di Tatev che si raggiunge tramite la funicolare più lunga del mondo alla cui realizzazione ha partecipato anche una ditta italiana. Misura una lunghezza di 6 Km ed un’altezza massima di oltre 400 Mt con due cabine della capienza di 25 persone. Il tempo di percorrenza è di 11 affascinanti ed emozionanti minuti.
I canti delle Corali che abbiamo avuto modo di ascoltare esprimevano dolore e tristezza ma allo stesso tempo una preghiera di speranza. Ci hanno molto colpiti ed abbiamo provato una grande emozione anche se la lingua armena non somiglia minimamente ad alcuna lingua latina.
Samuel, il nostro eccellente autista, molto cortese, attento e prudente nella guida, malgrado le strade dissestate ed a tratti devastate ci ha fatto sentire sempre al sicuro.
I luoghi che abbiamo visitato sono stati tanti ed il nostro programma é stato talmente pieno da escludere qualsiasi pomeriggio libero. Gli alberghi erano comodi e confortevoli ed i ristoranti sempre ben organizzati e con ottimi cibi armeni. Menu ricchi di verdure ed antipasti vari con primi piatti di carne, pollo o pesce.
È stata un’esperienza bellissima ed interessante.
Le due Marie